La Santa Messa


Nell’ultima Cena, la notte in cui viene tradito, Gesù Cristo, istituisce il sacrificio eucaristico del proprio corpo e del proprio sangue e si consegna di propria volontà al Padre come Vittima pronta per essere immolata. Anticipa, così, in modo incruento, la propria morte: “…questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi… questo è il mio sangue, il sangue dell’Alleanza versato per voi …” e, nel contempo, mostra agli Apostoli sia il fondamento della loro partecipazione al Suo Sacerdozio sia il compito che Egli pretende da loro: “fate questo in memoria di me”.

Sulla Croce, Gesù Cristo, il Verbo di Dio che si è fatto uomo, Sacerdote eterno secondo l’ordine di Melchisedech, nella pienezza dei tempi, offre se stesso come Vittima all’eterno Padre, nell’unico sacrificio redentore della Nuova Alleanza. Dalle ferite del Suo Corpo sgorgò tutto il Suo preziosissimo Sangue, e la Sua Umanità Santissima in modo cruento s’immolò espiando realmente i peccati di tutta quanta l’umanità e meritando pro nobis et pro multis ogni grazia. Solo Gesù Cristo poteva essere la Vittima perfetta gradita a Dio e solo Gesù Cristo poteva  essere il Sacerdote puro in grado di sacrificarla. Vittima (hostia) di infinito valore in quanto vero Dio, figlio unigenito del Padre. Vittima (hostia) mortale e immacolata in quanto vero Uomo, incarnatosi nel seno purissimo di Maria Vergine, Regina sine labe originali concepta.

Nella Santa Messa, Gesù Cristo, servendosi del ministero del sacerdote, con il concorso dello Spirito Santo, rende reale e sostanziale la Sua presenza sull’ altare e offre in modo incruento, sotto le specie separate del pane e del vino, il Suo Corpo ed il Suo Sangue nel Sacrificio che rinnova al Padre celeste il culto infinito di adorazione, ringraziamento, espiazione e supplica e pone, ancora una volta, a nostra disposizione tutte le grazie che meritò, una volta per tutte, sulla Croce e nello stesso tempo alimenta il Suo Corpo Mistico, la Sua Chiesa, offrendo a noi, nel Banchetto Eucaristico, il Suo Corpo, il Suo Sangue e la Sua Divinità come nutrimento spirituale.

La Messa è azione divina, trinitaria, non umana; all’altare il Sacerdote è Cristo stesso ed è grazie al Suo potere che il sacerdote, in persona Christi, con le parole della consacrazione e con il concorso dello Spirito Santo, compie la Transustanziazione, e sotto le specie sacramentali del pane e del vino, rende reale e sostanziale la presenza sull’altare del Corpo e del Sangue di Cristo stesso, della Vittima, dell’Hostia e prima La offre in sacrificio a Dio Padre e quindi, nello splendore della Resurrezione, La offre in nutrimento spirituale al Suo Corpo Mistico, alla Sua Chiesa.

Il Sacramento della Santa Eucaristia, come qualsiasi altro Sacramento, è un segno sensibile in quanto simbolo di una realtà spirituale non percepibile dai sensi ed efficace in quanto, grazie alla potenza creatrice di nostro Signore Gesù Cristo che lo ha istituito, produce realmente la realtà significata. Il pane ed il vino sono il segno sensibile della separazione del Corpo dal Sangue di Cristo e tale segno rende efficace, nel Sacramento, la realtà significata: il versamento di sangue, l’uccisione della Vittima.

Questo versamento di sangue che sull’altare si rappresenta in maniera sacramentale non differisce dall’effusione di sangue che avvenne sulla Croce ed è in conformità a questa realtà contenuta nel Sacramento della Santa Eucaristia che possiamo affermare: La Santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo che, sotto le apparenze del pane e del vino, si offre dal sacerdote a Dio in memoria e rinnovazione del sacrificio della Croce. Come questo sia, non possiamo spiegare. Una cosa è certa: la fede ci insegna che è così.  


Praestet fides supplementum sensuum defectui.


(N.B. Secondo la tradizione ebraica, la vittima veniva uccisa secondo la macellazione rituale con il taglio della trachea e dell’esofago - sgozzandola - in modo da ottenere un rapido e abbondante dissanguamento e renderla “kasher” con la netta separazione del corpo dal suosangue. Tale operazione si rendeva necessaria in quanto mentre una parte di essa veniva distrutta col fuoco sull’altare del sacrificio, il resto veniva mangiato in un sacro banchetto per unirsi, in modo misterioso, alla divinità alla quale era stata offerta.)